Gruppi tematici

TUMORI

Il gruppo è nato nel febbraio del 2019 per diffondere a livello italiano i dati generati dal GBD relativi ai tumori e per colmare alcune carenze, in questo ambito, di dati epidemiologici e di indicatori necessari per interventi di prevenzione e cura.

All’inizio il gruppo era costituito da circa una decina di ricercatori e si è successivamente ampliato con l’aggiunta di una ventina di altri ricercatori di centri di ricerca e atenei italiani.

Tra le attività svolte dal gruppo vi è la realizzazione di un articolo sui dati GBD 2017 nel quale sono riportati, per tutti i tumori nel complesso e per 30 sedi tumorali, le stime di incidenza, mortalità ma anche degli anni vissuti con disabilità, anni persi e anni di vita aggiustati per disabilità, in termini di numeri assoluti, tassi grezzi e tassi standardizzati per età nei due sessi. Per la mortalità, oltre ai valori relativi all’ultimo anno disponibile, sono stati analizzati anche i trend dal 1990 al 2017.

Una seconda attività è stata quella di fare un confronto delle stime GBD per i tumori con dati nazionali e regionali Italiani. I risultati, discussi in un Workshop dell’Italian GBD initiative che si è tenuto ad inizio 2020 e successivamente con i collaboratori dell’IHME, hanno evidenziato delle discrepanze nei dati principalmente dovute alla redistribuzione dei tumori maligni NOS e tumori del fegato NOS («garbage codes»).

Per il prossimo futuro il gruppo ha intenzione di condurre delle analisi e realizzare pubblicazioni su specifici tumori, includendo le stime GBD a livello regionale. Tra questi vi è la proposta di un’analisi dei pattern dei tumori del colon-retto, mammella e utero, in relazione alla diffusione dello screening, l’analisi di alcuni tumori legati a fattori di rischio comportamentali, ambientali e occupazionali con un focus sulla popolazione lavorativa (18-64 anni), e l’analisi su tumori squamo-cellulari della pelle che originano dalle cheratosi attiniche.

 

MALATTIE NEUROLOGICHE

Obiettivi: 1. Indagare il carico globale dei disturbi neurologici in Italia valutando l’andamento temporale delle malattie più diffuse nell’intero Paese e confrontando i 20 distretti amministrativi; 2. Confrontare il burden delle malattie neurologiche in Italia rispetto agli altri paesi dell’Unione Europea e al livello globale.

Attività passate: 1. La performance sanitaria dell’Italia, 1990-2017: risultati del Global Burden of Disease Study 2017 (doi: 10.1016/S2468-2667(19)30189-6); 2. Il burden delle malattie neurologiche in Europa: un’analisi per il Global Burden of Disease Study 2017 (doi: 10.1016/S2468-2667(20)30190-0; 3. Incidenza, prevalenza e disabilità associate ai disturbi neurologici in Italia tra il 1990 e 2019: un’analisi basata sul Global Burden of Disease Study 2019 (doi: 10.1007/s00415-021-10774-5).

Attività presenti: A seguito dell’indagine sul burden delle malattie neurologiche nell’Unione Europea (UE), è in corso uno studio promosso dalla European Academy of Neurology sulla gestione delle cure nell’UE (NeuroCare) per verificare se e in che misura le malattie neurologiche più comuni sono gestite dai sistemi sanitari dei diversi paesi. Le ultime stime sul burden di tali malattie saranno confrontate con i sistemi e i servizi disponibili (n posti letti per malattie neurologiche apparecchiature diagnostiche, cure).

Attività future: L’indagine sui fattori di rischio dei disturbi neurologici in Italia è ancora un campo inesplorato così come la distribuzione epidemiologica differenziata per regione. Gli obiettivi futuri del gruppo saranno presentare lo spettro dei fattori di rischio ambientale e di stile di vita in Italia (nel suo insieme e confrontando i dati delle regioni) e confrontare l’Italia con altri paesi Europei e la valutazione neuroepidemiologica della distribuzione delle malattie neurologiche nel Paese 

MALATTIE DELLA CUTE

Il Gruppo Italiano GBD Malattie della Pelle e del Sottocutaneo si concentra sull’analisi delle stime di GBD italiane relative alle condizioni dermatologiche, a livello nazionale e subnazionale.

In Dermatologia sono descritte più di 3.000 entità nosografiche, un numero superiore a quello di qualsiasi altra specialità. I disturbi cutanei sono, nel complesso, estremamente frequenti nella popolazione generale e almeno un quarto degli individui ha una malattia della pelle in qualsiasi momento della vita. Condizioni dermatologiche, sia acute (es. scabbia) che croniche (es. psoriasi), possono portare a stigmatizzazione sociale, scarsa qualità della vita e diminuzione della produttività lavorativa.

Nonostante la loro elevata incidenza e prevalenza, generalmente mancano dati di buona qualità.

Questo sottogruppo mira a valutare i dati attualmente disponibili, evidenziando le lacune di conoscenza e promuovendo la ricerca in queste aree grigie. La valutazione dell’onere dei disturbi dermatologici può contribuire all’empowerment delle associazioni di pazienti e dei medici e aumentare l’attenzione sulle condizioni cutanee e sul loro elevato onere economico in termini di spese vive.

Questo gruppo tematico ospita clinici di diverse specialità (es. dermatologi, medici del lavoro, epidemiologi).

Le attività previste del gruppo comprendono:

  1. Analisi nazionali e subnazionali dei dati italiani per le malattie della pelle, e una valutazione delle corrispondenti stime di GBD;
  2. Una revisione delle categorie nosografiche incluse nei gruppi di Malattie cutanee e sottocutanee di Livello 2 dello studio GBD e una valutazione critica dei pesi utilizzati per calcolare i DALY, nonché dei fattori di rischio attribuiti;
  3. Una promozione delle stime del GBD tra i giovani ricercatori per premiare i ricercatori meritevoli e coinvolgerli nella dermatoepidemiologia e nella salute pubblica;
  4. Aumentare la consapevolezza delle Società Scientifiche Dermatologiche sull’iniziativa GBD e il loro coinvolgimento a sostegno della ricerca in questo campo e borse di studio ad hoc per giovani ricercatori.

 

MALATTIE MUSCOLO SCHELETRICHE

 Il gruppo di lavoro italiano Global Burden Disease (GBD) sui disturbi muscoloscheletrici (MSK) è nato a causa delle preoccupazioni circa il loro impatto sulla salute in Italia e nel mondo. Nel GBD 2019, i disturbi muscoloscheletrici in Italia sono stati la prima causa di anni vissuti con disabilità (YLD) e la terza causa di anni di vita aggiustati per disabilità (DALY).

Nonostante negli ultimi decenni ci siano stati importanti progressi nella diagnosi e nel trattamento di alcuni disturbi della MSK, è ancora difficile dare una definizione precisa, necessaria per la rendicontazione uniforme dei dati epidemiologici. Infatti, la stima della prevalenza e dell’incidenza di questi disturbi e del loro carico sulla salute è strettamente correlata alla definizione e gravità dei casi.

Ci sono due questioni principali relative alla definizione dei disturbi MSK: 1) le diagnosi obiettive non sono sempre possibili: diverse condizioni patologiche presentano quadri clinici simili, mentre i sintomi riportati non sono sempre confermati dall’imaging o da altri strumenti diagnostici; 2) lo stesso disturbo MSK può presentare livelli di disabilità significativamente diversi, variabili da persona a persona.

La valutazione dell’esperienza di convivenza con una condizione di salute, e i determinanti di tale esperienza, effettuata dalla International Classification of Diseases dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, potrebbe rappresentare un grande aiuto per la case-definition muscolo-scheletrica.

Inoltre, solo una piccola percentuale dei disturbi MSK può essere associata a specifici fattori di rischio (cioè inferiori al 40% per la lombalgia e nessuno per la cervicalgia), con il conseguente effetto negativo sulla definizione delle strategie di prevenzione.

Per tutti i suddetti motivi, l’obiettivo principale del gruppo di lavoro è quello di indagare la prevalenza e l’incidenza dei disturbi MSK con maggiore attenzione alla definizione del caso (cioè la prevalenza dell’ernia del disco cervicale nella popolazione italiana, invece della prevalenza del dolore al collo), e il grado di gravità. Ci auguriamo che questo approccio porti a un miglioramento della precisione delle stime delle YLD.

FATTORI DI RISCHIO: SOVRAPPESO E OBESITA'

Il sovrappeso e l’obesità sono due importanti problemi di salute pubblica e hanno ormai assunto la dimensione di epidemia globale, definita anche con il termine “globesity”. L’obesità è una condizione complessa, che colpisce indistintamente tutti i gruppi di età, paesi a basso, medio e alto reddito ed è inoltre associata ad un aumentato rischio di malattie non trasmissibili come diabete, malattia coronarica, ictus, tumori e condizioni di comorbidità, comprese l’apnea ostruttiva del sonno e l’artrosi. L’obesità è in gran parte prevenibile e fermarne l’aumento è uno degli obiettivi principali del Global Action Plan per la prevenzione delle malattie non trasmissibili dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

In questo contesto, il gruppo ha tra i suoi obiettivi:  

  • fornire all’IHME dati su sovrappeso e obesità in Italia raccolti da studi di popolazione e sistemi di sorveglianza;
  • raccogliere e confrontare le diverse definizioni di obesità e sovrappeso utilizzate per diverse popolazioni ed etnie in modo da proporre classi equivalenti e confrontabili delle stime GBD;
  • verificare la possibilità di ricostruire l’andamento storico delle prevalenze di obesità in Italia per confrontare le diverse aree del paese e descriverne la transizione tra regioni del nord e del sud;
  • monitorare le stime prodotte dall’Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME) in merito all’esposizione a sovrappeso e obesità;
  • valutare e divulgare scientificamente l’impatto del sovrappeso e obesità nel contesto italiano.

Il gruppo è costituito da ricercatori di diverse istituzioni con ampia esperienza sulla tematica, ha già contribuito a fornire al GBD le stime sul BMI (sovrappeso e obesità), misurati e auto-riportati, riguardanti la popolazione generale italiana e ha partecipato a diverse pubblicazioni del GBD.  Da quest’anno il gruppo potrà utilizzare tutte le fonti di dati già disponibili a livello nazionale e regionale, potendo fornire stime dall’età scolare all’età anziana.

SALUTE MATERNA E DELL'ETA' EVOLUTIVA

Il gruppo di lavoro sulla salute materno-infantile e dell’età evolutiva si è dedicato ad oggi a due aspetti importanti: la stima della mortalità materna e la salute degli adolescenti. La questione legata alla stima GBD della mortalità materna in Italia è stata discussa con i ricercatori dell’IHME. Infatti, l’Italian Obstetric Surveillance System (ItOSS) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha dimostrato che il dato ufficiale relativo alla mortalità materna in Italia sottostima significativamente il fenomeno. Il sistema avanzato di sorveglianza, sviluppato da ISS, ha rilevato una sottostima del 60% attraverso procedure di record-linkage di flussi sanitari (Registri di mortalità e SDO) e attribuito le cause dei decessi mediante indagini confidenziali dei casi incidenti.  La copertura nel 2021 era pari al 95% dei nati nazionali. Finora tuttavia, a causa delle caratteristiche specifiche del fenomeno, non è stato possibile considerare i dati della sorveglianza, e le stime GBD si basano tuttora sui dati ufficiali. Per quanto riguarda la salute degli adolescenti, il gruppo italiano ha analizzato nel dettaglio il burden in Europa sia delle malattie non-trasmissibili, sia quello specifico della salute mentale, dell’autolesionismo e dell’abuso di droghe. All’interno dello studio GBD 2020, il gruppo di lavoro ha inoltre pianificato di analizzare la relazione tra pandemia COVID-19 e la salute mentale negli adolescenti in cinque Paesi europei a livello nazionale e subnazionale, e il burden del diabete mellito tipo 1 e 2 e i suoi principali fattori di rischio, a livello regionale europeo e italiano.

MALATTIE RENALI CRONICHE

In progress

HEALTH ECONOMICS & HAQ INDEX

Il gruppo si occupa dei temi di ricerca relativi, in generale e in un’ottica micro e macroeconomica, all’analisi della domanda e dell’offerta di salute e all’allocazione efficace ed efficiente delle risorse in sanità.

Relativamente alla domanda di salute e distintamente per paesi ad alto e basso reddito, si analizzano da un lato i determinanti socioeconomici, commerciali e intergenerazionali, dall’altro la domanda derivata di servizi sanitari influenzata, tra gli altri, da reddito e prezzi.

Circa l’offerta di salute, particolare attenzione è rivolta ai sistemi sanitari sottoposti alla sfida di una riorganizzazione coerente con bisogni di salute in mutamento. Dei sistemi sanitari si esaminano l’organizzazione, la performance e il finanziamento in considerazione della pressante questione concernente la compatibilità tra spese e risorse. Si studiano i modelli organizzativi, anche per tipo di erogatori, le fonti di finanziamento, i meccanismi di riparto e l’efficienza tecnica e allocativa.

L’economia ha importanti effetti sulla salute e sui sistemi sanitari. In questo ambito, si analizza la relazione bidirezionale tra crescita, sviluppo economico e salute. Ci si concentra, tra l’altro, sulla distribuzione iniqua del reddito e sugli effetti sulla salute diseguale.

Infine, si approfondiscono le metodologie di valutazione degli interventi di politica sanitaria.

Il gruppo contribuisce periodicamente, attraverso la fornitura dati e la revisione dei metodi e dei risultati, alle stime nazionali e subnazionali dell’indice HAQ (Healthcare Access and Quality), delle spese sanitarie e di tutti gli indicatori economici.

Attualmente sono in corso ricerche su: le relazioni causali tra sviluppo socioeconomico, spese sanitarie e Diabete tipo II e Demenza nei paesi dell’Unione Europea; la sostenibilità dei sistemi sanitari europei e, per l’Italia, di quelli regionali; l’allocazione efficace ed efficiente delle risorse per l’Italia e per le singole regioni italiane in base ai meccanismi di suddivisione del fondo sanitario e ai risultati epidemiologici ottenuti.

MALATTIE INFETTIVE E AMR

Il gruppo Malattie Infettive e Antimicrobico-resistenza (AMR) dell’Italian GBD Initiative nasce alla fine del 2022 – in concomitanza con pubblicazione delle prime stime GBD di mortalità associata a 33 agenti patogeni batterici e 11 tipi di infezione – con l’obiettivo di approfondire le valutazioni del burden a livello regionale, permettendo di evidenziare la variabilità all’interno del nostro Paese.

Le stime delle infezioni causate da batteri e dell’AMR, prodotte con metodologia GBD, così come la loro distribuzione geografica e temporale, rappresentano uno strumento essenziale per guidare interventi di sanità pubblica contro quella che rappresenta una delle più grandi minacce per la salute anche nel nostro Paese.

Lo stesso Piano Nazionale di Contrasto all’Antibiotico-Resistenza (PNCAR) 2022-2025 sottolinea l’estrema importanza di questo fenomeno e individua gli stakeholders, le linee strategiche, gli obiettivi e gli approcci per contrastarlo, tra cui sorveglianza, monitoraggio integrato, informazione, comunicazione e trasparenza, cooperazione nazionale e internazionale. Pertanto, la verifica e l’uso corretto dei dati e delle evidenze disponibili sono elementi cruciali per l’indirizzo delle azioni di contrasto all’AMR.

In quest’ottica, il gruppo di lavoro si occupa di contribuire all’armonizzazione delle fonti informative con i dati di sorveglianza epidemiologica delle principali Istituzioni italiane e regionali e alla verifica delle stime prodotte dall’Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME), con lo scopo di individuare criticità nazionali e subnazionali/ragionali ed indicare potenziali aree di intervento per informare le decisioni rilevanti, cliniche e di prevenzione, in linea con le indicazioni del PNCAR.

Il gruppo riunisce competenze multidisciplinari e intersettoriali di ricercatori provenienti da diverse Istituzioni e Università italiane, che mettono a disposizione le diverse esperienze per un’attenta divulgazione scientifica delle evidenze prodotte.

MALATTIE CARDIOVASCOLARI

Il gruppo ha come obiettivo lo studio degli andamenti temporali delle malattie cardiovascolari di maggiore impatto sulla popolazione generale Italiana (infarto, ictus, arteriopatie periferiche, fibrillazione atriale, scompenso cardiaco, cardiopatia ipertensiva, cardiomiopatie e aneurismi), attraverso stime di prevalenza, incidenza, mortalità, disabilità e aspettativa di vita prodotte utilizzando la metodologia GBD. 

Il gruppo ha anche l’obiettivo di valutare il differente carico delle malattie cardiovascolari tra l’Italia e le altre nazioni. Inoltre, le nuove stime del GBD permetteranno di approfondire le valutazioni anche a livello regionale, permettendo di evidenziare differenze e disuguaglianze all’interno del nostro paese.

Tramite le elaborazioni del GBD, gli studi condotti dal gruppo comprendono anche la valutazione del carico delle malattie cardiovascolari in relazione agli stili di vita e ai fattori di rischio raccolti nella popolazione generale.  

L’obiettivo finale è quello di creare e diffondere un valido supporto evidence-based per la pianificazione sanitaria e la prevenzione (primordiale, primaria e secondaria) individuale e di comunità, ridurre le diseguaglianze e migliorare la conoscenza delle patologie cardiovascolari. Grande attenzione viene posta su un lavoro di armonizzazione delle statistiche ufficiali nazionali e le stime prodotte dalla metodologia GBD.

Il gruppo è costituito da ricercatori di differente professionalità e appartenenti a diverse istituzioni, che desiderano condividere la propria esperienza sulle patologie cardiovascolari in un’ottica di salute pubblica.

SALUTE MENTALE E AUTOLESIONISMO

La salute mentale rappresenta un importante aspetto di salute pubblica. I disturbi mentali sono tra le prime cause di disabilità nei vari paesi europei, e la prima nei giovani tra i 10 e i 24 anni. Il gruppo è composto da vari professionisti sanitari, provenienti da diversi contesti, con un interesse specifico nell’ambito dell’epidemiologia e dell’impatto dei disturbi mentali, dell’abuso di sostanze e i comportamenti autolesivi. Il gruppo si è recentemente arricchito, anche attraverso il coinvolgimento di vari ricercatori e ricercatrici dell’Istituto Superiore di Sanità.

Un obiettivo del gruppo è la revisione della letteratura presente sul tema della salute mentale a livello nazionale e regionale, in modo da garantire al Progetto “Global Burden of Diseases (GBD)” un miglioramento costante della qualità, fruibilità ed ampiezza dei dati e delle conoscenze in campo epidemiologico, da cui derivare l’elaborazione di stime italiane scientificamente validate e accurate. Un altro obiettivo è quindi la promozione di ricerche epidemiologiche mirate, utilizzando dati aggiornati nazionali o regionali, quanto mai necessari per indirizzare le politiche di salute mentale basate sulle evidenze. Tale aspetto appare ancora più attuale nel periodo post-pandemico, in cui è atteso un significativo incremento di problematiche di tipo psicopatologico e psicosociale a tutti i livelli della popolazione.

Nell’ambito della produzione scientifica attuata con i dati derivanti dal GBD, il gruppo ha prodotto una pubblicazione scientifica (The burden of mental disorders, substance use disorders and self-harm among young people in Europe, 1990–2019: findings from the Global Burden of Disease Study 2019), con il supporto di una vasta rete di GBD collaborators a livello europeo. L’articolo è stato pubblicato su The Lancet Regional Health Europe, nel maggio 2022. Il gruppo è inoltre impegnato in un nuovo disegno di studio europeo, in linea con i dati del GBD 2020: Subnational paper proposal.

ESPOSIZIONI AMBIENTALI & SHOCKS

Il gruppo, nato nel 2020 in occasione della valutazione delle stime regionali prodotte dal GBD Study per l’anno 2019, si focalizza sull’impatto dei fattori di rischio ambientali, declinati in tre sottogruppi specifici:

  • inquinamento dell’aria,
  • temperature subottimali,
  • Shocks/ disastri naturali, quali terremoti ed eventi idrogeologici.

Oltre a contribuire alla revisione delle stime che vengono prodotte annualmente dall’Institute for Health Metrics and Evaluation, il gruppo si dedica alla valutazione ed alla divulgazione scientifica dell’impatto dei suddetti fattori di rischio nel contesto italiano.

Le attività nel settore dedicato all’inquinamento dell’aria hanno incluso lo studio del trend temporale del burden dell’inquinamento ambientale outdoor, declinato in termini di particolato atmosferico ed ozono, a partire dal 1990. Con il rilascio delle nuove stime a livello regionale, si occuperà di descrivere e discutere le differenze geografiche nel burden attribuibile all’inquinamento atmosferico, con particolare focus sulle patologie non trasmissibili.

Il filone concernente le temperature subottimali si pone come obiettivo quello di confrontare le stime prodotte nel contesto del GBD Study con stime nazionali, per quanto riguarda i dati di esposizione, le stime di rischio e conseguentemente le stime di impatto. Tra i futuri obiettivi, intende approfondire il trend temporale del burden di temperatura, per evidenziare potenziali impatti associati ai cambiamenti climatici in atto e delle misure di adattamento introdotte.

Infine, in ambito di shocks, il gruppo intende esaminare le fonti impiegate dal GBD Study per produrre le stime relative all’Italia. Inoltre, vuole sviluppare uno studio di impatto basato su dati locali, in collaborazione con gli altri enti coinvolti nell’Italian GBD Initiative, che possa fornire nuove evidenze utili alle future stime GBD.

FATTORI DI RISCHIO: ALCOL

Il consumo di alcol rappresenta uno dei principali fattori di rischio di morte evitabile. Nella Regione Europea OMS si registrano i consumi di alcol più elevati nel mondo, con un impatto sanitario e sociale rilevante su oltre 200 condizioni di salute (malattie e lesioni) che determinano quasi un milione di morti ogni anno.

Il gruppo italiano ALCOHOL GBD-ITA nasce nel 2019 e si sviluppa nel 2022 per monitorare i dati generati dal GBD sul consumo di alcol in Italia, a livello nazionale e regionale.

Il gruppo, costituito inizialmente da una decina di ricercatori, conta oggi più di 20 ricercatori Italiani, per lo più epidemiologi e gastroenterologi, esperti di alcol e senza da conflitti di interesse con l’industria dell’alcol.

Attività prevalente del gruppo di lavoro è il confronto delle stime internazionali GBD sull’alcol con i dati nazionali e regionali provenienti dai principali sistemi di sorveglianza e di monitoraggio epidemiologico nazionali. L’esistenza di differenze tra le stime nazionali prodotte dal GDB nel passato e quelli ufficiali dei sistemi di monitoraggio formali nazionali come il SISMA dell’Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità ha suggerito la necessità di sviluppare nuove attività finalizzate a garantire un coordinamento più efficace e una migliore integrazione tra le basi di dati disponibili, l’elaborazione e predisposizione di stime di riferimento, la pubblicazione e la diffusione di dati più consistenti e più rappresentativi del panorama nazionale e regionale italiano.

La multidisciplinarietà e le diverse competenze dei ricercatori del gruppo ALCOHOL GBD-ITA agevoleranno nella collaborazione con HME l’uso ottimale dei dati sull’alcol della “Indagine Multiscopo sulle famiglie, aspetti della vita quotidiana” condotta dall’ISTAT e l’integrazione delle fonti formali favorendo l’allineamento delle stime GBD sull’alcol con la letteratura scientifica esistente a livello nazionale e internazionale con l’impegno condiviso di miglioramento della verifica di qualità, dell’aderenza e conformità dei dati a livello regionale e per macro-area.

 

FATTORI DI RISCHIO: FUMO

Il fumo di tabacco continua a rappresentare nei Paesi ad alto reddito come l’Italia il principale fattore di rischio evitabile per malattia e mortalità. Il gruppo tematico GBD italiano sul Tabacco – dapprima integrato nel gruppo tematico “Alcohol and Tobacco” – nasce e si sviluppa nel febbraio del 2019 per monitorare i dati generati dal GBD sul fumo di tabacco in Italia, a livello nazionale e regionale. Il gruppo consta oggi di più di 15 ricercatori italiani esperti di controllo del tabagismo.

L’attività prevalente di questo gruppo tematico è la comparazione delle stime internazionali GBD sul fumo con i dati nazionali e regionali provenienti dai principali sistemi di sorveglianza e di monitoraggio epidemiologico. Durante il periodo 2019-2021, i ricercatori di questo  gruppo tematico hanno aiutato l’IHME in una più adeguata valutazione dei dati sul fumo delle indagini Multiscopo ISTAT favorendo l’allineamento delle stime GBD con la letteratura scientifica.

Il gruppo GBD italiano sul Tabacco contribuisce inoltre all’integrazione di nuovi dati originali. Alcuni ricercatori di questo gruppo tematico hanno così assicurato all’IHME la pronta disponibilità di dati disaggregati di un’indagine condotta all’interno del progetto TackSHS sull’esposizione al fumo passivo in 12 Paesi Europei.

Si evidenzia la necessità di un ulteriore sforzo per aggiornare e allineare i dati GBD a quelli ufficiali provenienti dai principali sistemi di sorveglianza a livello regionale e per macro-aree. Una volta ottenute stime consistenti di prevalenza del fumo di tabacco negli ultimi decenni in Italia, potremo pubblicarle non solo su riviste scientifiche ma anche divulgative al fine di informare la popolazione generale in un’ottica di promozione della salute.

Il gruppo tematico promuove infine il monitoraggio di nuovi prodotti contenenti nicotina, quali le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato. Il gruppo si prefigge di mantenere un approccio obiettivo, non viziato da alcun conflitto di interesse con l’industria del tabacco.

FATTORI DI RISCHIO NUTRIZIONALI

Le stime dell’impatto sulla salute dei fattori di rischio pubblicate dal gruppo di studio del Global Burden of Disease (GBD) hanno quantificato, per la prima volta, il ruolo determinante della nutrizione nel preservare la salute umana. I fattori di rischio nutrizionali rappresentano ad oggi uno dei principali fattori di rischio modificabili a livello globale e, soprattutto, nei paesi ad alto reddito. Il GBD ha studiato 15 fattori di rischio alimentari che condizionano lo stato di salute (eccesso di sodio nella dieta, dieta povera di frutta e verdura, cereali integrali, frutta a guscio e semi, fibre, legumi, acidi grassi poli-insaturi, latte, e calcio, elevato consumo di carne rossa e processata, di bevande ricche di zucchero, e di acidi grassi trans). Il gruppo tematico sui fattori di rischio nutrizionali è stato istituito nel febbraio 2019 ponendosi come obiettivo quello di monitorare le stime prodotte dall’Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME) di Washington DC in merito all’esposizione ai fattori di rischio nutrizionali ed a contribuire attivamente a nuove fonti di dati a livello italiano. Il lavoro risulta di particolare importanza per la validazione delle stime regionali, i cui dati per l’Italia utilizzati per le stime GBD sono ancora da ampliare.
Le attività del gruppo includono l’integrazione nelle banche di dati dell’IHME dei dati individuati da coorti e campionamenti nazionali e la continua implementazione delle stesse con nuove fonti. Inoltre, ci si pone come obiettivo quello di pubblicare le stime esistenti al fine di individuare potenziali gap con la letteratura o con le stime internazionali e di migliorarne la consistenza tra le regioni. I risultati ottenuti serviranno ad evidenziare criticità nazionali e subnazionali/ragionali in merito all’impatto dei fattori di rischio nutrizionali sulle patologie croniche e individuare potenziali aree di intervento per i policy makers.

DIABETE TIPO 1 E 2

 Il gruppo si occupa in generale di temi relativi all’epidemiologia del Diabete tipo I e II e alla sua gestione sanitaria.

Considerato che il burden clinico e di salute pubblica del Diabete tipo I e II è alto ed in crescita, si osserva nel tempo la distribuzione per età, sesso, gruppo etnico, area di residenza insieme ai fattori genetici, quelli comportamentali e la loro interazione. Speciale attenzione è rivolta al legame tra diabete tipo II e altre malattie, modulate o meno da fattori socioeconomici. Vengono studiate le complicanze e la loro evoluzione.

Particolarmente gravosa è la gestione farmacologica e sanitaria della malattia per cui si analizzano le risposte del sistema sanitario, in termini di prevenzione e cura, e i costi conseguenti.

Inoltre, relativamente a incidenza, prevalenza, DALYs YLDs, YLLs e mortalità, e distintamente per paesi ad alto e basso reddito, si analizzano da un lato i determinanti socioeconomici, commerciali e intergenerazionali, dall’altro la domanda derivata di servizi sanitari per diabete.

Il gruppo contribuisce periodicamente, attraverso la fornitura dati e la revisione dei metodi e dei risultati, alle stime del diabete tipo I e II per fasce di età.  

Attualmente le ricerche riguardano: le relazioni causali tra sviluppo socioeconomico, spese sanitarie e Diabete tipo II in alcuni paesi Europei; il passaggio da una complicanza più lieve a una più grave per diabetici di tipo II nelle varie regioni Italiane.

SALUTE OCCUPAZIONALE

Il “Gruppo di lavoro sulla salute occupazionale” del Global Burden of Disease (GBD) mira a stimare l’onere delle malattie professionali e comprendere sia l’entità che l’importanza relativa dei diversi rischi professionali, per fornire informazioni essenziali per la riduzione del rischio.

Gli ultimi decenni sono stati caratterizzati dall’esposizione professionale alle polveri (amianto o silice) e dal carico di malattie polmonari ed extrapolmonari associate; una tematica tuttora rilevante è stata rappresentata anche dagli infortuni sul lavoro. Al giorno d’oggi, molte migliaia di lavoratori in tutto il mondo sono esposti a sostanze pericolose sia nei paesi ad alto reddito anche quelli a basso e medio reddito.

Nonostante la mancanza di dati, in particolare per quanto riguarda le informazioni sull’esposizione (la stima del titolo di lavoro, attraverso l’onere globale sono probabilmente sottostimate), sono stati sviluppati nuovi metodi per stimare l’onere delle malattie professionali che tengano conto della latenza di molte malattie croniche e delle tendenze di esposizione e turnover della forza lavoro. I risultati di questi studi hanno dimostrato in diversi paesi e a livello globale che, nonostante i miglioramenti nella tecnologia, nelle pratiche e nell’esposizione sul posto di lavoro degli ultimi decenni, i rischi professionali rimangono un’importante causa di malattia e mortalità.

La nostra idea è che i problemi legati al lavoro, soprattutto in futuro, saranno associati alle condizioni ambientali occupazionali e alle disparità lavorative, quindi sarebbe importante implementare dei dati su questi temi: (i) eseguiremo analisi tenendo in considerazione l’Indice socio-demografico (SDI) per valutarne l’impatto sulla salute sul lavoro; (ii) miriamo a valutare una percentuale della forza lavoro non residente e/o transitoria; (iii) cercheremo di scoprire eventuali differenze locali (regionali) sui fattori di rischio occupazionale e, se presenti, stimare il loro impatto sulla salute dei lavoratori.

Se i nostri dati confermeranno le differenze sulla mortalità tra lavoratori manuali e non, potrebbe essere un punto di partenza per comprenderne le cause e cercare di ridurne l’impatto sulla vita dei lavoratori.

INVECCHIAMENTO E FRAGILITA'

Il gruppo GBD italiano su invecchiamento in salute e fragilità intende contribuire all’emergenza sanitaria e sociale determinata dall’attuale transizione demografica, attraverso una valutazione epidemiologica il più possibile esaustiva del benessere dell’anziano. L’approccio con cui il gruppo di lavoro affronta il tema dell’invecchiamento e della fragilità è orientato al benessere psico-fisico dell’anziano, come equilibrio diacronico tra risorse individuali e ambiente di vita, secondo gli attuali orientamenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

In quest’ottica, l’invecchiamento in salute è inteso come processo di sviluppo e mantenimento della capacità funzionale, ovvero la combinazione e interazione tra ambiente circostante e capacità intrinseca (ossia l’insieme delle risorse fisiche e cognitive individuali), nel corso dell’intero arco di vita. La fragilità, spesso erroneamente considerata come sinonimo di disabilità e multimorbidità, si inserisce nel processo come entità complessa, multifattoriale, età-correlata e potenzialmente reversibile, caratterizzata da un’aumentata vulnerabilità agli eventi avversi di origine endogena ed esogena, che espone l’individuo a una sorta di accelerazione del naturale processo di depauperamento della capacità funzionale dovuto all’avanzare dell’età.

L’attività del gruppo di lavoro si propone di fornire indicazioni utili alla prioritizzazione degli interventi destinati alla popolazione anziana, utilizzando le stime GBD rese disponibili dall’Institute of Health Metrics and Evaluation (IHME), perseguendo le seguenti finalità principali:

  • verifica dei dati disponibili e delle stime GBD fin qui elaborate in tema di invecchiamento, al fine di evidenziare eventuali lacune e promuovere le necessarie integrazioni, anche proponendo altre fonti a livello nazionale o regionale;
  • approfondimenti sul carico di malattia attribuibile alle patologie croniche e al declino funzionale, inteso come proxy di fragilità, nella popolazione anziana;
  • valutazione delle variazioni temporali, delle differenze geografiche e dei fattori associati agli esiti selezionati, con particolare attenzione alle diseguaglianze legate a sesso/genere, classe di età e condizione socioeconomica.